No! a via Giorgio Almirante. Superate le 2000 sottoscrizioni

Comunicato stampa del 30 gennaio 2020

La pagina delle sottoscrizioni nel nostro Blog

Straordinaria adesione dei cittadini veronesi

Più di 2000 cittadini veronesi  hanno sottoscritto la lettera consegnata lunedì scorso da “La città che sale” al Prefetto di Verona Domenico Cafagna per invitarlo a non autorizzare l’intitolazione di una via veronese a Giorgio Almirante, deliberata dalla Giunta di Palazzo Barbieri.”Un risultato di grandissimo significato civico –  osserva il presidente Alberto Battaggia –  se pensiamo che la raccolta delle sottoscrizioni sul nostro blog lacittachesale.eu è attiva solo da 9 giorni”. D’altra parte, l’associazione stessa è stata presentata alla città solamente due settimane fa, in una conferenza stampa svoltasi il 14 gennaio. Ma le sottoscrizioni continueranno: “terremo aperta la pagina sul blog fino alla decisione del Prefetto”, precisa il presidente.

Quale destra per il sistema politico?

Secondo i responsabili dell’Associazione, la vicenda non esprime affatto una banale contrapposizione tra parti politiche avverse, come esponenti della maggioranza di Palazzo Barbieri hanno polemicamente sostenuto. “Purtroppo la questione evidenzia un problema più grave, identitario, che riguarda una parte dello schieramento politico della destra italiana”. In che senso? “Il nostro paese ha bisogno di una cultura politica di destra europea, liberale, moderna, laica, rivolta al futuro – continua Battaggia – non di anacronistiche ed illiberali nostalgie”.

Alcuni continuano a giustificare la grottesca combinazione celebrativa insistendo sul tema della “riconciliazione”, dell’ “odio da stemperare”: “Ma quale odio? Come possono riconciliarsi vittime e carnefici? Che senso ha? Lo avrebbe solo se i carnefici, ossia i fascisti, avessero chiesto o chiedessero scusa, rinnegando i loro errori e il loro passato, come aveva lodevolmente cercato di fare anni fa Gianfranco Fini, fondatore di An, definendo il fascismo ‘il male assoluto’ – prosegue Battaggia – ma non mi sembra che questo processo sia poi avvenuto fino in fondo. Fascismo, Comunismo, sono esperienze storiche tragiche e fallimentari, dalle quali si deve solo e comunque prendere radicalmente le distanze”.

Un’occasione per riflettere

“La vicenda va sprovincializzata – continua Battaggia – occorre riflettere: non si tratta di uno scivolone maldestro dovuto all’inesperienza: pensiamo ai cori della curva Sud,  sempre minimizzati; al congresso della Santa Alleanza del marzo scorso; ai ridicoli tentativi di evidenziare ‘le cose buone’ di Mussolini…: a chi serve una destra del genere? Quale contributo può dare alla crescita di una società evoluta, operosa, moderna ed europea come quella veronese”? Verona ha ormai una immagine deformata a livello nazionale. Speriamo solo nazionale.

La posizione del Vescovo Zenti

“Siamo rimasti stupiti – prosegue Battaggia – dagli inviti alla minimizzazione della vicenda fatti dal Vescovo mons. Zenti. Senza scomodare la secolare maledizione cristiana antigiudaica, che pure dovrebbe consigliare prudenza e pudore alle autorità ecclesiastiche su questi temi, si ricorre al ‘benaltrismo’ per minimizzare un fatto che grave è stato e grave è. Un fatto del quale si è occupata tutta la stampa nazionale, leader politici, parlamentari, uomini di cultura. Queste non sono state ‘polemiche sterili’ ma fecondissime prese di posizione civili, politicamente trasversali, e pienamente adeguate ad una società che vuole crescere saldamente ancorata ai laici valori della libertà e del pensiero critico”.